Brainstorming

Il brainstorming, letteralmente tempesta di cervelli o definito “tempesta di idee”, ha origini medievali. Il suo utilizzo risale alle quaestiones, esercitazioni con le quali i professori universitari stimolavano la discussione di problemi di diritto romano sollecitando gli studenti a partecipare attivamente alle sessioni.

Il concetto fu riproposto in modo diffuso nel 1957 da Alex Faickney Osborn, pubblicitario, che rese famosa questa tecnica per trovare soluzione a un problema.

In Italia non riscuote ancora il successo che in realtà meriterebbe. Semplicemente si tratta di organizzare una riunione di gruppo durante la quale ciascun componente si ritiene libero di esternare a ruota libera quante più idee creative possibili con il focus verso un solo problema. Le idee possono essere le più strampalate, assurde e paradossali, anche senza senso. Non deve comparire giudizio, censura o critica riguardo ad esse. 

La tecnica di brainstorming può essere applicata a qualsiasi campo, pubblicitario, sociale, progettuale, artistico, familiare. È sempre più applicata in ambito scolastico e i risultati valutati evidenziano come gli studenti risultino più partecipativi, attivi e ottimisti nei confronti del proprio gruppo scolastico.

Dopo una seduta di brainstorming, durante la quale le idee emerse sono state trascritte, ci sarà una fase di analisi e sintesi per valutare il percorso più adatto. In sostanza si tende, con il brainstorming, a sbloccare la creatività per la ricerca della soluzione di un problema che altrimenti verrebbe valutato in modo didattico e secondo schemi prefissati.

Risulta evidente che comunque ci sono alcune linee guida da seguire, perché una seduta di brainstorming porti a utili risultati. Non è importante la qualità delle idee quanto la quantità, poiché ci si aspetta che tra queste una sarà più adatta all’obiettivo fissato. Preparare un gruppo, il più vario possibile, alla pratica del brainstorming con una adeguata introduzione. Tenere presente che la riunione ha un solo obiettivo, la risoluzione di un solo problema. Evitare di parlare di idee del passato o di sviluppi trascorsi, devono essere idee nuove e mai esposte prima per un futuro miglioramento. 

All’interno del gruppo ci sarà un moderatore, un responsabile, che avrà anche l’incarico di protocollare tutte le idee emerse. Il ruolo di un moderatore competente renderà la riunione molto più vantaggiosa. Sarà in grado di stimolare l’intervento di coloro che non hanno ancora parlato, coinvolgere i partecipanti nelle idee espresse dagli altri, evitare che vengano esposte idee negative.

Generalmente le idee che saranno sviluppate perché ritenute valide sono quelle che in una riunione di brainstorming sembrano non avere alcun senso logico, perché applicano maggior creatività nella gestione di un problema in modo del tutto innovativo, costruendo percorsi che non sono mai stati valutati. Questo è il fondamentale scopo di una riunione di brainstorming.

Ci sono aziende che hanno uno spazio dedicato solo alle riunioni di brainstorming.  Questa tecnica rende anche più coeso un team di lavoro, le persone si rafforzano nella propria autostima e tendono a essere più comprensivi e tolleranti nei confronti degli altri. Un coinvolgimento così partecipativo attivamente fa emergere le qualità migliori delle risorse umane dell’azienda che si percepiscono come valore e con possibilità di espressione anziché solo in attivo nell’organico. 

In un momento in cui le aziende si trovano a fronteggiare un mercato sempre più competitivo e complesso, dare valore alle persone può risultare una mossa che porta grandi benefici, sia in termini di qualità di produzione che nell’approccio della gestione interna o di innovazione della gestione dell’organizzazione degli uomini e delle idee di cui ciascuna realtà produttiva è composta.